sec. XVI – XVIII
All’inizio del XV secolo gli agrigentini si ribellarono al malgoverno del viceré Moncada. In questo periodo la città conobbe un progressivo spopolamento, sia per le numerose epidemie, sia per le distruzioni provocate dalla pirateria turca. Il Vescovo Traina pagò al regio patrimonio 12.000 scudi per acquistare la città ed evitare che perdesse i privilegi garantiti alle città demaniali. All’inizio del 1700, fu al centro di uno scontro politico-religioso tra i Vescovi siciliani e i regnanti. Fiorirono, nello stesso secolo, comunque numerose attività economiche e sociali grazie all’impegno di due grandi vescovi Gioeni e Lucchesi Palli.
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